Strumenti non rotanti in conservativa: dalla diagnosi al trattamento mini invasivo

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Programma

Il concetto di odontoiatria “minimamente invasiva”, la ricerca, lo sviluppo di nuovi materiali e le nuove tecnologie.
Illustrazione di come queste tecnologie, possano integrarsi nel lavoro quotidiano, fornendo al clinico e ai pazienti nuove opzioni terapeutiche.

 
Argomenti del corso
Parliamo di una disciplina che fonda le sue basi nel rispetto del tessuto dentale sano e la sua priorità nella cura delle lesioni primarie e secondarie, colte all’esordio.
E’ fondamentale che il percorso diagnostico prenda le mosse da una corretta indagine clinica e radiologica integrata da strumenti che rendano visibili lesioni altrimenti clinicamente invisibili ai tradizionali mezzi diagnostici, specie se originate da solchi occlusali anatomicamente favorevoli alla carie o in spazi interdentali che le Rx tendono a sovrapporre.
Lo smalto, la dentina o il tessuto cariato ,esposti a una luce laser, reagiscono in modo specifico, l’osservazione di questo fenomeno ha consentito di sviluppare strumenti che, sfruttando la tecnologia laser, permettono di identificare lesioni curiose in stadi iniziali laddove gli strumenti tradizionali risulterebbero inefficaci.
La attenta indagine diagnostica, la corretta valutazione del rapporto rischi/benefici biologici e non ultima la rimozione conservativa e altamente specifica del tessuto cariato, rientrano fra i provvedimenti preliminari più importanti per il raggiungimento dei risultati.
L’uso di strumenti non rotanti è fortemente consigliato per proseguire il percorso mini invasivo che parte dalla diagnosi Laser assistita, in quanto consentono di rimuovere il tessuto ‘’ malato’’ tramite oscillazioni soniche o micro abrasione ; entrambi tecniche rispettose del tessuto sano e meno invasive degli strumenti rotanti; nello specifico la micro abrasione trova il suo tessuto bersaglio di elezione nello smalto , quindi indicato per la apertura dei solchi in un piano di trattamento per sigillature dei solchi o PRR ( partila resin restorations).
Gli strumenti sonici sono invece indicati sia per smalto che per la dentina e grazie alla notevole quantità di interi consentono di trovare applicazioni in tutte le branche della odontoiatria. Scopo del corso è illustrare come queste tecnologie possano integrarsi nel lavoro quotidiano, senza togliere nulla agli strumenti tradizionali ma fornendo al clinico e ai pazienti nuove opzioni terapeutiche.

Relatori:

Dott. Giuseppe Chiodera

Dott. Giuseppe Chiodera

Laureato in Odontoiatria e Protesi Dentaria presso l´Università degli Studi di Brescia. Vincitore ne 2004 di una borsa di studio per perfezionamento all’estero svoltosi presso il Kings College University of London.
Tra il 2005 e il 2009 cultore della materia presso l’università degli studi di Brescia.
Autore di articoli su rivista nazionali e internazionali. Relatore in congressi nazionali. Membro di Style Italiano.
Esercita la libera professione dedicandosi prevalentemente all´odontoiatria conservativa e all'endodonzia.


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